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La struttura psichica dell’essere umano viene presentata con estrema chiarezza nelle sue dimensioni più profonde…per scoprire il nostro essere nella sua totalità.
Le leggi delle vera creazione artistica sono le leggi della creazione spirituale. Costruendo la sua opera, l’artista intraprende un lavoro di rigenerazione interiore identico a quello dello spiritualista, mentre, nei suoi sforzi di perfezionamento, lo spiritualista compie su se stesso un lavoro di creazione identico a quello dell’artista.
Ogni pensiero è impregnato della potenza dello spirito che lo ha creato. Consapevole di ciò, ciascuno può diventare un benefattore dell’umanità: attraverso lo spazio fino alle regioni più lontane, egli può inviare i suoi pensieri come messaggeri, come creature luminose incaricate di aiutare gli esseri, di consolarli, di illuminarli. Chi fa coscientemente questo lavoro penetra poco a poco negli arcani della creazione divina.
Le relazioni che intercorrono tra lo stato di salute e la vita interiore costituiscono il tema del presente volume. La migliore arma contro la malattia è l’armonia.., entrare in consonanza con la vita intera, la vita illimitata, la vita cosmica…
La vera magia, la magia divina consiste nell’utilizzare le proprie facoltà, il proprio sapere, per realizzare il Regno di Dio sulla Terra. Pochi sono arrivati a questo grado superiore dove l’unico ideale è lavorare nella luce, per la luce. Coloro che vi arrivano sono i veri benefattori dell’umanità.
Nulla risulta più difficile all’uomo che porre lo spirito al suo vero posto: il primo. Eccezion fatta per le esperienze di qualche grande santo o mistico, questi tentativi spesso sono destinati al fallimento e talora provocano scoraggiamento e disequilibrio. Per questa ragione l’autore, al fine di evitare eccessi e rotture con la realtà di tutti i giorni, propone di assumere come punto di partenza gli atti della nostra vita quotidiana ponendoli alla base di una spiritualità autentica.
Le qualità delle rivelazioni che riceviamo dal mondo invisibile dipendono dal grado di evoluzione ovvero dallo stato di coscienza dei propri pensieri e dei propri desideri. Se si vuole entrare in comunicazione con le entità celesti, con lo splendore divino, occorre, prima di tutto purificarsi, poi espandere la coscienza e inoltre lavorare per un ideale molto elevato: la fratellanza fra gli uomini e la realizzazione del Regno di Dio sulla Terra.
II silenzio a cui alludiamo, scrive l’autore, non è il vuoto, l’inerzia, ma è un lavoro interiore che si realizza nell’ambito di una perfetta armonia, non è un’assenza, ma una pienezza comparabile a quella che provano gli esseri uniti da un grande amore e che vivono qualcosa di talmente profondo che non possono esprimerlo con gesti o parole. Il silenzio è una qualità della vita interiore.
Vi sono numerose interpretazioni dell’Apocalisse e se qualcuna è sicuramente veritiera trovo che comunque nessuno è ancora riuscito a toccarne la profonda verità. Perché? Vi sono molte ragioni, ma soprattutto perché invece di leggere in questo libro l’essenziale cioè la descrizione degli elementi e dei processi della vita interiore e della vita cosmica, si è cercato di individuare dei personaggi, dei paesi o degli eventi storici. Allora evidentemente quante interpretazioni sbagliate sono state fatte sui quattro cavalieri, la bestia dalle sette teste e dalle dieci corna, la donna con la corona di stelle, la grande prostituta, la nuova Gerusalemme!.
Gli uomini vengono sulla terra con certe aspirazioni, hanno bisogno d’amare e di esseri amati, hanno bisogno di conoscere e di creare e chiamano felicità la realizzazione di queste aspirazioni. Ma per realizzarle essi devono aggiungere senza sosta qualcosa al bagaglio con il quale sono venuti sulla terra poiché non é sufficiente desiderare per ottenere ciò che si desidera. La felicità è come un dono che si deve coltivare. Fino a quando non la si coltiva non si ottiene nulla.
La nostra vita psichica è modellata dalle forze che noi lasciamo abitare in noi, dalle influenze di cui noi ci impregniamo. Ecco perché è essenziale trovare delle immagini verso le quali poter spesso ritornare, delle immagini che ci accompagneranno giorno e notte affinché il nostro pensiero si leghi a tutto che ciò che è più elevato, più puro e più sacro. Cosa c’è di più bello e di più poetico dell’acqua e del fuoco e delle differenti forme sotto le quali essi ci appaiono? Tutta la nostra vita può essere riempita di queste immagini fino a impregnare la più piccola delle nostre cellule.
Tra la vita dell’uomo e quella della natura esistono delle corrispondenze, si può affermare che gli anni della gioventù sono comparabili al periodo della formazione della terra dove nessuna vita organizzata è possibile perché non vi sono che eruzioni vulcaniche e materiali in fusione…Nulla di solido si può realizzare su un suolo cosi instabile! Così, occorre che anche la gioventù introduca in sé un po’ di misura, di controllo, d’armonia, per diventare una terra dove potranno vivere, simbolicamente parlando, le piante, gli animali e gli uomini. Per ciò il passaggio dalla gioventù all’età adulta è il passaggio da una vita non organizzata, caotica ad una vita ricca, piena, benefica per se stessi e per gli altri.
Se la verità fosse indipendente dalle attività del cuore e dell’ intelletto tutti scoprirebbero le stesse verità. Nel mondo invece circolano tante verità diverse e contraddittorie a causa delle deformazioni dell’intelletto e del cuore degli uomini. Quando qualcuno dice: “secondo me la verità è …. ” questa è la sua verità che parla dal suo cuore e dal suo intelletto; e questi possono risultare a seconda dei casi insufficienti, deformati oppure molto elevati. Coloro che possiedono il vero amore e la vera saggezza hanno scoperto le stesse verità ed è per questo che alla fine parlano lo stesso linguaggio.
Immaginate che un giorno si annunci ai credenti di tutte le religioni del mondo: “D’ora innanzi non ci saranno più luoghi di culto né cerimonie né clero né statue né immagini di santi, più niente di esteriore e di materiale; adorerete Dio in Spirito e in Verità”. Per essi sarebbe il vuoto, si sentirebbero perduti. Solo un essere eccezionalmente evoluto può trovare nel proprio spirito e nella propria anima il santuario in cui entrare per rivolgersi al Signore, per toccare, assaporare e respirare gli splendori del Cielo. Evidentemente una simile espansione della coscienza è auspicabile. Non ci sono più limiti per coloro che sono capaci di arrivare a quel livello, infatti il mondo dell’anima e dello spirito è molto bello e vasto. Essi possono in tal modo lavorare fino all’infinito per costruire il loro avvenire di figli e figlie di Dio.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
“Esiste un’immagine che ci può dare, in maniera approssimativa, un’idea di Dio, ed è quella dell’elettricità. Ci serviamo dell’elettricità per illuminare gli ambienti, per riscaldarci e far funzionare tutte le apparecchiature possibili e immaginabili. Ma sapete quante precauzioni si devono prendere per non provocare incidenti? Un contatto diretto con l’elettricità può essere letale. Per farla giungere fino a noi e affinché la si possa utilizzare contenendo al massimo i rischi, occorre attenuarne l’eccezionale potenza mediante l’impiego di trasformatori. Ebbene, il medesimo processo avviene per ciò che riguarda Dio. Dio è paragonabile ad un’elettricità pura che può discendere fino a noi solo ed esclusivamente attraverso particolari trasformatori. Quei trasformatori sono le innumerevoli entità luminose che popolano i cieli e che la tradizione ha definito gerarchie angeliche. È per mezzo di loro che noi riceviamo la luce divina, ed è per mezzo di loro che riusciamo ad entrare in relazione con Dio”.Omraam Mikhaël Aïvanhov
Tutto ciò che esiste e di cui facciamo esperienza sul piano fisico, psichico e spirituale si manifesta sempre secondo la legge della polarità: maschile-femminile, attivo-passivo, giorno-notte, caldo-freddo, bene-male… Se i due principi o i due poli non esistessero, vivremmo nell’indifferenzazione in quanto la vita non avrebbe modo di manifestarsi. Non sapremmo cosa è la luce se non ci fossero le tenebre, né ciò che sono la saggezza, la giustizia, la bellezza, la gioia se non fossimo obbligati a scontrarci con la stupidità, l’ingiustizia, la bruttezza e la tristezza. L’autore ci invita, quindi, a scoprire il senso profondo della dualità nella nostra esistenza, l’armonia degli opposti, e attraverso questa comprensione, a ristabilire in noi e nella nostra condotta di vita l’equilibrio tra i due principi.
“La fede si accompagna ad un lavoro di lungo respiro, è il risultato di un impegno portato avanti giorno dopo giorno; è qualche cosa di vivo che non dobbiamo mai separare dalla vita quotidiana. Ecco cosa bisogna capire per decifrare il senso delle parole di Gesù: ” Se avrete fede pari ad un granello di di senape, direte a questa montagna: Spostati di là, ed essa si sposterà…”.
Noi possiamo spostare le montagne, ma a condizione di non pensare di poterlo fare in una sola volta. Si può spostare una montagna, ma trasportando una pietra alla volta! Ogni pietra trasportata, vale a dire ogni successo riportato, per quanto piccolo, aumenta la nostra fede, perché ci sentiamo più solidi, più forti, più padroni delle situazioni. Gettando uno sguardo indietro, misuriamo il cammino percorso…e allora, a metà del lavoro intrapreso, la nostra fede potrebbe già essersi talmente rinforzata che potremo trasportare tutto il resto in una sola volta”.
“Nel momento in cui decidete di abbracciare una religione, una filosofia spiritualista e di applicarne i principi, incontrerete non solo delle difficoltà con voi stessi a causa di tutti gli sforzi che dovete fare, ma anche delle difficoltà con gli altri che non comprenderanno necessariamente i cambiamenti che si sono prodotti in voi. Ebbene, sappiate che proprio queste difficoltà e il modo in cui le risolverete riveleranno la qualità, l’autenticità della vostra fede. Non bisogna dire: “Cambierò completamente la mia vita e tanto peggio per ciò che pensano coloro che mi sono vicini, non è affar mio.” Invece è affare vostro perché la vostra vita spirituale dipenderà dal modo in cui avrete risolto questo problema. Fintanto che lo potete, non fate soffrire gli altri e non abbandonateli mai. Ricordatevi che l’amore è sempre più grande della fede”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
“Duemila anni or sono, la venuta di Gesù instaurò un nuovo ordine di cose in cui, per la prima volta nella storia dell’uomo, i valori dell’amore, della bontà, del perdono, della pazienza, della dolcezza, dell’umiltà e del sacrificio venivano messi al primo posto. Anche se a tutt’oggi la parola di Gesù non risulta compresa né applicata in modo adeguato, è bastato che la luce si irradiasse in alcuni esseri perché venisse tramandata di secolo in secolo. L’amore per il prossimo insegnato da Gesù, che scaturisce dalla verità secondo cui gli individui sono figli e figlie di uno stesso Padre, ha permesso al concetto di fratellanza di aprirsi un varco”.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
I Vangeli possono essere compresi e interpretati alla luce della Scienza alchemica. In apparenza, non fanno che raccontare la vita di un uomo, Gesù, nato duemila anni fa in Palestina; ma in realtà, attraverso le diverse tappe della sua vita, dalla nascita fino alla sua morte e alla sua resurrezione, essi descrivono anche dei processi alchemici”. “Nonostante sia stata oggetto di condanne da parte del clero, l’alchimia ha profondamente impregnato, sin dal medioevo, la mistica e l’esoterismo cristiani. Se si studiano certe figure all’esterno e all’interno di Notre-Dame di Parigi o Notre-Dame di Chartres, si scoprirà che i costruttori di cattedrali possedevano conoscenze alchemiche delle quali sia l’architettura che la scultura portano numerose testimonianze.
La vera gioia non ha come causa niente di visibile o tangibile ; è una gioia senza causa, che ci è data dalla sola sensazione di esistere come anima e come spirito. Allora, anziché attendere di possedere qualcosa o qualcuno per potervi rallegrare, dovete fare il contrario, ossia rallegrarvi dell’esistenza degli esseri e delle cose, perchè nella gioia che essi vi danno, avete la sensazione che vi appartengano. Solo ciò che vi dà gioia vi appartiene, mentre ciò che vi appartiene non necessariamente vi procura molta gioia. Tutto ciò che vi rallegra, voi lo possedete veramente, e più ancora che se ne foste i veri proprietari. Omraam Mikhaël Aïvanhov
«Il riso del saggio è il riso della libertà. Ciò che il saggio ha compreso, lo ha liberato degli inutili fardelli dell’esistenza, per proiettarlo fino alle regioni in cui brilla un sole eterno. La luce da lui conquistata al prezzo di tanti sforzi, il saggio non desidera che di trasmetterla a coloro che gli vivono accanto o che vengono a fargli visita. Ma quanto tempo occorre perché essi possano assimilare quella luce! La sola cosa che il saggio può dunque comunicare immediatamente è la gioia che egli attinge in quella saggezza, quella gioia che colma il suo cuore, che trabocca dal suo cuore, e il suo riso è l’espressione di quella gioia che si può anche chiamare amore».
“L’esistenza è una lunga catena di movimenti che dovete vivere coscientemente, gli uni dopo gli altri. Tutti gli sforzi che fate si inscrivono in alto nel Libro della Vita e grazie a quegli sforzi, quante benedizioni si preparano per voi! Quando le riceverete, alla vostra domanda “Perchè questi doni?”, vi sarà risposto: “Perché, per merito del vostro lavoro, vi siete elevati fino alle regioni della luce e avete anche portato la luce e la pace a esseri che erano nello sconforto e nell’oscurità”. Non posso dirvi niente di più. Continuate, proseguite sul cammino della luce! Cosa ci sarà in fondo a quel cammino? Lo scoprirete all’arrivo, e ne sarete abbagliati”.
Ref. : PQ2009IT 392 pag
1 gennaio: Come chi, dovendo partire per una lunga escursione, mette delle provviste nello zaino per rifocillarsi durante il cammino, anche noi, per procedere con fermezza lungo i cammini della vita, abbiamo bisogno di trasportare del cibo: diciamo simbolicamente del pane. Questo pane è costituito dai principi della scienza spirituale.
Il viaggio che abbiamo intrapreso tantissimo tempo fa non terminerà con la nostra esistenza attuale, poiché questa esistenza è solo una tappa lungo la strada che tutti gli esseri devono percorrere una volta usciti dal grembo dell’Eterno.
Quante regioni diverse dovremo attraversare prima di ritornare un giorno nella nostra vera patria! Noi non siamo che viaggiatori sulla terra, non bisogna mai dimenticarlo, e dobbiamo camminare ancora a lungo. Per questa ragione dobbiamo pensare a riempire ogni giorno i nostri sacchi con quel pane celeste costituito dalle verità dell’anima e dello spirito, per poter continuare a studiare, a lavorare e ad amare.
27 gennaio:
Non aspettatevi che il vostro equilibrio e la vostra salvezza provengano dalla realizzazione di grandi cose: la possibilità di compiere imprese straordinarie si presenta solo raramente, e voi rischiate di attendere a lungo. Sono le piccole cose a rivelarsi le più benefiche; e ci sono talmente tante occasioni per le piccole cose! Sta a voi trovarle esercitando la vostra attenzione e manifestando la vostra benevolenza nei confronti di tutte le creature viventi, fino agli animali e alle piante.
Sarà il vostro amore a salvarvi, e l’amore si manifesta appunto attraverso tutti quei gesti, apparentemente senza importanza, che potete fare ogni giorno… Ogni più piccolo gesto eseguito con impegno, sincerità e amore sarà come una creatura di luce che verrà ad accompagnarvi.
12 giugno:
Quante terre sono diventate dei deserti a causa della mancanza d’acqua! Ma anche quanti deserti, dove si è potuto portare l’acqua, si sono trasformati in terre fertili! L’acqua è la vita che circola. Chi vuole diventare una terra fertile deve sempre lasciar scorrere l’acqua della vita in se stesso, senza preoccuparsi di sapere quali alberi cresceranno, fioriranno e daranno frutto, né quali saranno gli uccelli che verranno a cantare su quegli alberi.
Qualcuno dirà: “Ma io voglio prima sapere quale sarà il posto di quell’albero e su quale ramo canterà quell’uccello”. Se aspetta di conoscere tutti quei dettagli prima di decidersi a lasciare scorrere l’acqua, passeranno secoli e nessuna erba crescerà, nessun uccello canterà. Lasciate dunque scorrere l’acqua, e allora vedrete come tutto troverà il proprio posto, come tutto canterà, come tutto fiorirà. Lasciare scorrere l’acqua significa non smettere mai di amare. Qualunque cosa vi accada, non chiudete mai il vostro cuore, perché altrimenti lascerete instaurarsi in voi il deserto. Forse gli altri non hanno bisogno del vostro amore, ma siete voi che avete bisogno di amare.